Ho un debole per le crostate.
In generale sono una persona democratica, mi piacciono tutte le torte da credenza, sopratutto quelle di mele (non si era capito vero? 😀 ) ma le crostate per me hanno un qualcosa in più. Mi fanno ricordare dolci momenti d’infazia.
Mia nonna materna abitava in una vecchia casa di campagna e la cucina era la mia stanza preferita (chissà come mai ;-))…pavimento di pietre, tavolone con piano di marmo (tra gli innumerevoli usi veniva anche usato per stendere il croccante!!!), soffitto con travi a vista vecchie di anni, e cucina a legna ….la legna ardeva in uno scompartimento e di fianco c’era un’altro scompartimento che fungeva da forno (tipo questa)…niente forno elettrico o a gas. Mi ricordo che la sua crostata veniva sempre più cotta da una parte perchè il fuoco era sul lato e non sopra e sotto come nei forni moderni….ma era comunque troppo buona!!! era semplice semplice ma a me piaceva da morire…..la crostata della nonna era per me il dolce più buono in assoluto.
Mi piacciono tutte, le classiche con la confettura, quelle farcite con creme varie, quelle alla frutta. ne ho sperimentate tantissime, basi e farce diverse, ma ogni volta che ne vedo una variante mi viene voglia di provarla.
Come è successo per questa crostata vegana di Chiara. A parte la bellezza della sua crostata, deliziosamente romantica con tanti cuoricini, mi ha incuriosito molto la base vegana. Senza burro ne uova e con una farina piuttosto grezza.
Detto fatto, mi sono messa subito all’opera. Si impasta molto facilmente e il risultato è piuttosto setoso sebbene si usi farina di tipo 2. Ho invece avuto qualche difficoltà a stenderla. Chiara suggeriva di stendere tra due fogli di carta forno ma ovviamente io ho voluto fare di testa mia e ho provato a stendere come faccio di solito sulla spianatoia. Si fa, ma non è facilissimo, rispetto alla classica frolla tende a rompersi più facilmente.
Per farcire ho usato una confettura di ciliegie home made regalo della mamma di un’amica. Una vera delizia perchè le ciliegie sono state lasciate praticamente intere e si percepiscono al morso. Il risultato complessivo è stata una vera sorpresa. Il guscio di frolla non sfigura affatto rispetto a quella classica, anzi io quasi quasi lo preferisco. E’ rustico, friabile e poco dolce, e si sposa molto bene a ripieni morbidi e cremosi.
Non ho cambiato nulla rispetto alla ricetta originale. Ho solo ridotto un pochino le dosi per adattarle alla mia teglia. Vi riporto le mie dosi ma il procedimento è uguale a quello di Chiara.
provatela perchè merita.
Crostata vegana alle ciliegie
Ingredienti (stampo da 20 cm)
180 g farina tipo 2
40 ml acqua
40 g olio di semi
60 g zucchero integrale
1 cucchiaino lievito per dolci
buccia grattugiata di un limone
1 pizzico sale
confettura di ciliegie (home made)
Procedimento
In una ciotola sciogliete lo zucchero nell’acqua con un pizzico di sale mescolando con una frusta a mano.
Aggiungete l’olio e continuate a mescolare.
Unite la farina setacciata con il lievito, la scorza grattugiata di 1 limone e mescolate con 1 cucchiaio o con le mani fino ad ottenere un composto omogeneo, poi fate riposare in frigo per almeno un’ora.
Stendete la frolla su carta forno ad uno spessore di circa 5 mm e rivestite uno stampo da crostata da 20 cm. Bucherellate il fondo e farcite con la confettura di fragole.
Usate i ritagli di frolla per fare i dischetti che posizionerete sulla crostata.
Infornate a 170° per circa 35-40 minuti.
Fate raffreddare bene e spolverizzate leggermente con zucchero a velo.
Chiara Setti says
Ele ma che bella!! Ti è venuta anche bella alta! Io la adoro e da quando l’ho scoperta l’ho già fatta un sacco di volte, è ottima anche per il mio pupo perché davvero sana 🙂
Elena Gnani says
Si è sana e molto buona. A me la crostata piace un pochino alta, è per quello che l’ho tenuta così. Comunque la tua era molto più bella e perfetta sia nel bordo che nella decorazione. A me è venuta un po’ stortina, ma comunque buonissima 🙂
Simo says
io le crostate le amo, ma preferisco i dolci da credenza soffici ed alti…questa farebbe letteralmente impazzire mio marito, gliela farò quanto prima 😉
Bacio
Elena Gnani says
Io sono democratica, amo tutti e due 🙂
zia Consu says
Anch’io ho un vero debole x le crostate e le preferisco spesso anche a torte più complesse e strutturate! Questa con frolla vegana mi fa venire gli occhi a cuoricino ^_^
Elena Gnani says
Sai che io sono una da dolci semplici e casalinghi, qua fai fatica a trovare cose complesse 😀
Francesca says
Le crostate, come la torta di mele, sono quei dolci che si associano alle nonne, proprio come racconti… ai ricordi di famiglia, a una tradizione che è emotiva ancor prima che culinaria! Secondo me c’è tantissima poesia nelle mani delle signore anziane che fanno la frolla, ancora oggi, proprio come vale per la sfoglia della pasta fresca! Quell’idea di “casa”, ecco cosa amo… e qui la respiro, anche perchè hai usato una confettura artigianale, che ha doppio valore e doppia bontà!
Elena Gnani says
La confettura non è opera mia ma è davvero una delizia. E da alla crostata quel qualcosa in più che solo le cose fatte con amore hanno. Si hai ragione, c’è qualcosa di poetico nei gesti delle nonne
Ipasticciditerry says
Mia mamma era più da torte soffici, tipo Paradiso, Pan di Spagna che poi farciva o la ciambella, con quel profumo di arancia o di limone, a seconda della scorza che usava. Le crostate ho cominciato a farle io, da adulta e ora le fa anche lei ma sono sempre troppo morbide, le sue. Io, come te, sono molto democratica. Amo molto sia le crostate che le altre torte da credenza. Producendo però molta confettura (complice il mio contadino che mi regala molta frutta) faccio più spesso le crostate. Io però sono viziosa, mi piacciono che si senta il burro … In questo sono molto lombarda, qua senza burro non si può stare! Ahahah mi hai fatto venire l’acquolina in bocca con la spiegazione della confettura di ciliegie!!
Elena Gnani says
Quella confettura era una cosa divina. Quando la mangiavi si sentiva proprio che era stata fatta con amore, con tantissime ciliegie intere dentro. Una libidine fatta dalla mamma di una mia amica. Questa non è la classica frolla burrosa ma fidati che merita. So che a te piacciono le cose rustiche e questa fatta con farina 2 non fa rimpiangere la classica frolla burrosa.
Federica says
che spettacolo O_O vien voglia di addentare lo schermo!!
Elena Gnani says
😀 😀 Io ti do una fetta di crostata e tu mi passi un paio di bomboloni, ci stai?
mariabianca says
Ti è venuta veramente bene, i miei complimenti.
Elena Gnani says
Grazie mille. Buona serata
edvige says
La differenza tra vegani ed io è che io posso mangiare tutto anche vegano. Ottimo dolce, Buona settimana.
Elena Gnani says
Anche io mangio tutto 😉
fimère says
Un pur régal pour les papilles j’adore
bonne soirée
Elena Gnani says
Grazie mille. Buona serata
Mile says
Oh che bello: il ricordo della nonna, della cucina e le sue crostate. Rende la crostata ancor più speciale ?
Elena Gnani says
Si la crostata per me è un dolce speciale
Melania says
Certi dolci si raccontano. Basta guardarli. Assaporarne il gusto per fare un balzo indietro nel tempo. Mi succede così con le crostate o le torte da credenza, specie quelle alle mele. Si fanno carico di ricordi che restano in quel piccolo posticino dove nulla va perduto.
Dove mani si intrecciano, occhi si sfiorano, parole si incontrano per dar vita ad un istante unico.
È un guscio diverso, ma che mette al sicuro un ripieno buonissimo.
Elena Gnani says
Si anche io ho la predilezione per le crostate e le torte di mela, hanno un posto speciale nel mio cuore
LaRicciaInCucina says
Ma sai che anche per me la crostata di nonna è la migliore di sempre??
E lei andava ad occhio mica aveva la bilancia?!
Impazzivo per le strisce di impasto…ma ancor di più per le palline di impasto che metteva nel centro dei quadrati della griglia. E la confettura era quella fatta da lei: con le albicocche o pesche dell’orto di nonno.
Che ricordi!!! Grazie per aver condiviso i tuoi.
Questa crostata è bellissima!
Elena Gnani says
Si anche mia nonna andava a occhio. Non sapeva neanche cosa fosse una bilancia. Mia nonna non faceva le strisce basse, lei faceva dei salsicciotti tipo grissini e la sua crostata mi sembrava la più bella del mondo
Elena says
Spettacolo!!!! La crostata è la torta preferita di mio marito e mio figlio Pietro, sarebbe perfetta per lacolazione di domani, quasi quasi… Baci
Elena Gnani says
Capisco benissimo marito e figlio, la crostata è per me qualcosa di speciale. Provala perchè merita ed è anche molto leggera
Daniela says
La crostata con le ciliegie è la mia preferita 🙂
Penso che proverò questa versione vegana.
Complimenti.
Un abbraccio
Elena Gnani says
Se la provi fammi sapere. A m è piaciuta molto
Serena says
Anche a me piaccino molto le crostate, sono il mio dolce preferito in assoluto; Come ben sai mi definisco filo vegana per cui apprezzo moltissimo questa tuversione veg. Ne ho fatto anch’io qualcuna e ho sempre avuto qualche difficoltà a stendere la pasta ma alla fine si riesce a farlo, la tua però ha qualcosa di speciale quel ricordo di famiglia così vivo e così speciale. Un abbraccio cara Elena
Elena Gnani says
Si alla fine si riesce. La prossima volta proverò a stenderla tra due fogli di cartaforno. Ero dubbiosa sul risultati e invece sono stata davvero piacevolmente sorpresa
speedy70 says
La crostata, il mio grande amore, che meraviglia!!!
Elena Gnani says
Anche per me è il grande amore insieme alle torte di mele
Lilli nel paese delle stoviglie says
wow, in città difficile avere una cucina così ma quella della tua nonna è semplicemente splendida, quelle di una volta in campagna, bellissimi ricordi che ho anche io della mia nonna quando la guardavo e aiutavo a cucinare,!
Elena Gnani says
Mah alla fine non so quanto fosse comodo cucinare in una cucina in cui non c’era neanche l’acqua corrente. Lei la tirava su dal pozzo 😀
Gunther says
Devo drie una magnifica crostata veramente da provare e interessante la pasta base
Luisa says
Ciao Elena che bel racconto della casa della nonna…mia zia aveva una stufa/cucina così , le adoro anche adesso a rivederle in qualche negozio particolare . Anch’io come te amo sperimentare le frolle per crostate e biscotti, tant’è che per San Valentino ho modificato a mio piacere una del maestro Knam ed è venuta pure bene ???… queste senza uova sono perfette quando non si hanno a casa oppure vi sono intolleranti . Bellissima anche la tua versione, buona serata baci Luisa
Elena Gnani says
Ciao Lucia, sai che anche io amo pasticciare e mescolare le cose. Devo dire che questa versione vegan mi è molto piaciuta, bella croccante come piace a me