Oggi inizio questa settimana con questo meraviglioso Pane con farina d’orzo che ho sfornato ieri. Il fine settimana è stato brutto quindi visto che non ho potuto rilassarmi facendo delle belle passeggiate mi sono rilassata impastando. Non c’è niente di più confortante del profumo del pane che si sprigiona dal forno e del crock della crosta croccante.
Lo amo anche più dei dolci sebbene io sia una super golosona 😁 Quindi quando ho visto da Sara questa pagnotta alla farina d’orzo me ne sono subito innamorata. Era troppo bella, dovevo proprio provarlo subito!! Ultimamente sono in fissa con la farina d’orzo (se non si fosse capito 😂)
Questo pane con farina d’orzo ha una particolare nota rustica che lo rende irresistibile. Un filone non eccessivamente idratatoo (solo al 68%) e quindi gestibile anche da chi è alle prime armi con la panificazione, nonché ideale da preparare in giornata con farine di media forza. La sua crosta è ben croccante e la mollica asciutta e ariosa nonostante la presenza della farina d’orzo.
Ho seguito la ricetta di Sara, ma ho usato il lievito di birra (pochissimo) e fatto il poolish invece del lievito madre in coltura liquida (li.co.li.). Ma da lei trovate tutte le indicazioni per farlo con la pasta madre.
Per la cottura ho usato una pirofila in pyrex (ma andrà benissimo anche quella in ghisa/vetro), che trattiene l’umidità rallentando la formazione della crosta e, di conseguenza, permettendo al pane di “sbocciare” in tutta la sua maestosità. Ma se non ne avete una, tra le note trovate anche le indicazioni per cuocerlo direttamente in forno.
Vedrete che sarà facilissimo sfornare il vostro pane con farina d’orzo fragrante e super profumato👍
Pane con farina d’orzo
Ingredienti
350 g farina tipo 0 (per pizza)
100 g farina di orzo
300 g d’acqua a temperatura ambiente
poolish fatto con 40 g acqua + 40 g farina + 2 g lievito fresco
10 g sale
Procedimento
Per prima cosa preparate il poolish mescolando bene in una ciotolina 40 g d’acqua con il lievito di birra e 40 g di farina (dovrete ottenere una pastella liscia senza grumi, coprite con pellicola e mettete al riparo fino a quando non si sarà gonfiato presentando tante bolle in superficie e degli affossamenti al centro, ci vorranno circa due ore).
Mezz’ora prima di iniziare ad impastare (cioè quando il vostro poolish presenta già tante bolle in superficie), procedete con l’autolisi: versate tutta la farina in una ciotola capiente e aggiungete 250 g d’acqua (ne resteranno 50 g). Mescolate sommariamente con un cucchiaio di legno e coprite con pellicola. Il composto risulterà grumoso e non amalgamato, bene così.
Dopo mezz’ora, unite all’autolisi anche il poolish e quasi tutta l’acqua avanzata. Iniziate ad impastare con le mani e quando il tutto sarà amalgamato (ma l’impasto risulta ancora appiccicoso) fate riposare per 10 minuti senza coprire.
Incorporate ora anche il sale con il goccio d’acqua rimanente ed impastate ancora, prima in ciotola portando i lembi dell’impasto verso il centro e poi sul piano di lavoro. Lavoratelo fino a quando non risulta liscio ed elastico e fate di tanto in tanto delle pause per farlo asciugare.
Una volta incordato, fate puntare l’impasto scoperto per 10 minuti sul piano di lavoro e poi realizzate 3 giri di pieghe a tre (o slap&fold, se l’impasto dovesse risultare molto umido ed appiccicoso). Coprite a campana tra un giro di pieghe e l’altro e attendete 30 minuti prima di realizzare il successivo.
Al termine del terzo giro di pieghe, riponete l’impasto in un contenitore quadrato o caraffa graduata leggermente oleati, coprite e mettete a lievitare al caldo (nel forno con la lucina accesa) fino a quando non raddoppia di volume.
Una volta pronto, spolverizzate il piano con pochissima semola e ribaltateci delicatamente l’impasto lievitato. Allargatelo un po’ con i polpastrelli per creare un rettangolo, ma senza sgonfiarlo, e realizzate una semplice piega a 3 (preforma). Coprite a campana e attendete 20 minuti.
Ora formate il filone con la tecnica che preferite e riponetelo con chiusura rivolta verso l’alto nel cestino di lievitazione (o in uno scolapasta coperto con un canovaccio) ben spolverizzato di semola. Avvolgete il cestino in un panno pulito, poi lasciatelo un’oretta a temperatura ambiente e infine mettetelo in frigo sul ripiano più alto per la seconda lievitazione (monitorate a vista il raddoppio controllando di tanto in tanto: i tempi potrebbero variare in base ad una miriade di fattori quali temperatura, effettiva forza delle farine usate, ecc.).
Una volta raddoppiato, procedete con la cottura frigo-forno. Ribaltate il filone dal cestino su un tagliere spolverizzato di semola e intagliatelo, poi fatelo scivolare nella pentola in ghisa rovente (mettetela nel forno quando lo accendete e aspettate che quest’ultimo arrivi in temperatura), coprite con il coperchio e infornate.
Cottura: 20 minuti con coperchio in forno statico a 230°, poi ulteriori 20 minuti in forno statico a 200° ma senza coperchio e infine 15 minuti a 180° in forno ventilato.
Una volta cotto, sfornate e spostate il pane dalla pentola su una gratella. Fatelo raffreddare prima di tagliarlo.
Note:
– In assenza di cestino per la lievitazione potete usare uno scolapasta medio-piccolo ricoperto con un canovaccio pulito ben spolverizzato di farina.
– In alternativa alla pentola in ghisa, potete usarne una in pyrex o cuocere con padellino d’acqua sulla base del forno per i primi minuti (leggete qui le indicazioni complete).
– Se non avete una pentola adatta per la cottura in forno (ghisa, pyrex, latta, alluminio…), usate la leccarda e coprite a campana con una ciotola o una pentola di acciaio sufficientemente alta (affinché il pane possa crescere bene). In alternativa create una campana di carta stagnola oppure inserite nel forno un pentolino con dell’acqua che toglierete dopo i primi 20 minuti di cottura.