Avete presente quando una foto, una frase, un racconto fa scattare nel vostro cervello quel click che conoscete benissimo?
A me è successo lunedì leggendo il post della dolcissima Francesca. Adoro il suo blog, adoro le sue ricette, adoro le sue foto, e adoro il suo modo di scrivere. Così poetico ed evocativo. Nel suo post raccontava di una scala di legno appoggiata al tronco di un vecchio albero adorno da tante piccole delizie rosse.
Beh era proprio quello che era successo a me il giorno prima. Ho aperto il portone di quella cantina che da piccola mi faceva così paura perchè buia e piena di strumenti a me sconosciuti. Ho tirato fuori una vecchia scala di legno e l’ho appoggiata ad un tronco. Un vecchio albero che conserva i segreti del tempo, custodisce ricordi di tanti bei momenti trascorsi sotto le sue fronde protettive. Un albero generoso che ci ha sempre regalato tante deliziose perle rosso scuro, sode e dolcissime.
Ho sempre amato raccogliere la frutta degli alberi di mia nonna. Sin da quando ero piccola. Amo il silenzio della campagna, rotto solo verso sera dal canto delle cicale. Amo la gestualità antica, quasi rituale.
E ovviamente amo spiluccare i frutti dolcissimi perchè maturati sull’albero.
Quando ho letto la ricetta da Francesca ho immediatamente pensato che avevo tutto pronto, in dispensa non mancava niente, compresa ovviamente una quantità ragguardevole di ciliegie che non vedevano l’ora di finire dentro un dolce 🙂
La ricetta originale è di Marianna, nel suo fantastico libro “Di farina in farina”. Il bello è che io ho il libro e sfogliandolo tempo fa mi ero detta bella questa torta, la devo provare. Ma allora non era ancora tempo di ciliegie e poi me ne sono dimenticata. Fortuna che Francesca me l’ha fatta tornare in mente.
E’ una torta da credenza, piuttosto rustica data la presenza delle mandorle tritate e dello zucchero di canna. E’ proprio il tipo di torta che piace a me, rustica, decisa e saporita. Se non vi piacciono le torte che tendono un pochino a sbriciolarsi sostituite la farina di mais fioretto con il fumetto, che è più fine. Io ho ridotto leggermente le dosi per una teglia da 22cm e ho sostituito il kamut con il farro.
Deve essere ottima anche la versione proposta da Francesca con pistacchi al posto delle mandorle, prossimamente proverò anche così.
- 250 gr di ciliegie snocciolate
- 2 uova di gallina felice (a temperatura ambiente)
- 100 gr di farina di kamut (io farro)
- 50 gr di farina di mais fioretto
- 50 gr di mandorle tritate (le mie con la pelle)
- 100 gr di zucchero di canna
- 50 gr di miele (io eucalipto)
- 50 gr di burro
- 2 cucchiai di latte
- 2 cucchiaini colmi di lievito
- sale
- granella di mandorle
- Lavate, asciugate e denocciolate le ciliegie. Sbattete il burro con lo zucchero e il miele fino ad avere una bella crema, poi unite un’uovo alla volta.
- Setacciate la farina di mais, il farro e le mandorle tritate fini insieme al lievito e al sale. Unite al composto a più riprese alternando al latte. Unite poi le ciliegie leggermente infarinate e mescolate dal basso verso l’alto.
- Spolverate con granella di mandorle e cuocete a 170 per circa 45 minuti. Sfornate e spolverate con un pochino di zucchero a velo.

Con questa ricetta partecipo al Contest “Di cucina in cucina” ospitato questo mese da Sabrina.
hai fatto benissimo a riproporla..guarda qua che meraviglia!! *_*
A prestissimo cara!
Grazie, più che bella è proprio buona!
Elena, dovresti vedere come sorrido… è bellissimo TUTTO, perchè il senso della scrittura – e dei nostri preziosissimi spazi – è esattamente questo: scambiarsi ricordi, emozioni, idee… e miscelare ogni cosa, ricette, farine, sensazioni, quotidianità, immagini, ispirazioni… e sintonie!
Grazie di cuore per ogni singola frase che mi hai dedicato… mi hai fatto un regalo, sappilo! 🙂 E Ulisse è già pronto a darti una leccatine delle sue!
Non vedo l’ora di ricevere le leccatine di Ulisse :-)))))
Francesca usa le parole come un pennello,alla fine del racconto il quadro è perfetto nelle sue mille sfumature.Tu sai coglierle tutte e ne hai tratto una gioia da vivere subito…ricordi,ciliegie e una torta deliziosa.Grazie tesoro …dolce anche la tua versione sia nel sapore che nelle emozioni!:-)
Pensare che non ho mai pensato di essere una persona dolce 😉
E chi non la conosce la Franci? 🙂 ma tu credimi hai fatto proprio bene ad aprire la porta della cantina e a prendere quella scala di legno…e guarda che bella torta che ne è uscita! trovo davvero interessante la presenza di diverse farine particolari, che sicuramente danno un gusto più rustico! e anche il miele di eucalipto…mai provato!! che dire, ottima!! 🙂
Si il gusto della torta è molto rustico e “integrale”. E’ stata davvero una bella scoperta
hai preparato un dolce da urlo, con il mio frutto preferito per eccellenza!!!Perche’ con questa ricetta non partecipi la contest “Di cucina in cucina di giugno luglio :le ciliegie”di Barbara ospitato dal mio blog???ti aspetto, ci conto!!!Baci Sabry
Mannaggia mi ero dimenticata del contest. Vado subito a vedere
ti ringrazio, devo solo chiederti un piacere: devi mettere tutto in regola, scrivere sotto il post che partecipi al contest con i link di riferimento e il banner e poi mettere in home page nella barra laterale il banner cliccabile del contest, dimmi quando hai fatto, cosi’ t’inserisco in gara, scusa ma e’ il regolamento di Barbara, grazie!!!!Baci Sabry
scusa, mentre scrivevo, tu provvedevi, mannaggia!!!!Baci Sabry
🙂
Tesoro questo dolce rustico e goloso mi ha proprio rapito é amore a,prima vista e su e Francesca siete davvero speciali!! Ti abbraccio,Imma
Grazie Imma
Hai ragione francesca scrive in un modo particolarmente affascinate,. Deliziosa questa torta certo non le posso raccogliere sull’albero mi acconteterò di comprarle al mercato, ma le mie amate ciliegie finiranno in questo dolce!
baci
Alice
Purtroppo qua costano ancora l’occhio della testa, ma la torta merita
Anche io vorrei avere una bella scala.. mapiù che altro un albero sul quale appoggiarla.. e possibilemente un albero di ciliegie!!! Che bontà questa torta.. rustica al punto giusto.. smack
Eh si l’albero di ciliege è prezioso 🙂
Ed è anche il tipo di torta che piace a me!! Bellissima e squisita!!!
Buona serata!!
Grazie
complimenti per l’affascinante modo di scrivere che hai ,mi hai catturata con le tue parole,le tue foto,questa torta è deliziosa,grazie cara
Grazie, in verità non sono mai stata molto brava a scrivere 😉
L’avevo amata da lei e lo ripeto anche qui…questa torta con il mix dei tuoi dolcissimi ricordi è davvero irresistibile!
Grazie <3
la torta l’adoro perchè amo le ciliegie, ma amo ancora di più l’atmosfera che hai ricreato, come te amo il silenzio della campagna interrotto solo dal canto di qualche uccellino o del vento, la ritualità di alcuni gesti, la semplicità e la pace! il post di francesca ben presente, la sua scala servirebbe anche a me ora! buon week end
Grazie. E poi la scorpacciata di ciliegie è la ciliegina sulla torta 🙂
Parole bellissime, un post da sogno ed una ricetta da togliere il fiato. E’ sempre bello ritrovarsi qui da te Elena :*
Grazieee sei troppo carina
Ciao mia cara questa torta è splendida e io adoro le ciliegie. ..complimenti cara e spero di conoscerti il 27
Anche io spero di conoscerti, ohh si lo spero proprio!
Adoro quel libro e credo di avere fatto una torta molto simile anche io, devo averla in achivio…adoro le torte rustiche, poi mettiamoci anche le ciliegie, e…raggiungiamo l’apoteosi!
Buon fine settimana cara e a presto
A prestissimo 😉
Ma che bontà! Poi io adoro le ciliegie!
A chi lo dici, io mangerei ciliegie dalla mattina alla sera
amo queste torte… Sanno di casa… Di buono…
Invidio un po’ la tua scalati legno e un albero da scalare…
Felice di averti conosciuta!!!
Ciao, alla prossima!
Elisa
Si le crostate per me sanno proprio di casa. Anche io sono felice di averti conosciuto