Fare il pane in casa è davvero magia.
E’ complicato e semplice nello stesso tempo.
E’ casa, è amore. Sono i gesti antichi che si tramandano tra generazioni. E’ il profumo che invade la casa, talmente invitante che è praticamente impossibile resistere dal tagliarlo ancora caldo.
Il fine settimana è il mio momento “panificazione”. Avrei avuto mille altre cose da fare, ma alla fine non ho resistito dal mettere le mani in pasta. Ho tirato fuori dalla libreria uno dei miei libri del cuore, il primo libro che mi ha avvicinato alla panificazione. Questa volta ho provato il Biove, un pane casereccio dalla crosta croccante ma non spessa e una mollica compatta ma soffice. Sarà stata una botta di c*o, non so, comunque è venuto una favola, è praticamente esploso in forno 😀
La fonte è il libro “Pane e roba dolce” delle sorelle Simili. Sicuramente moltissimi di voi lo conosce già, ma a chi non lo conoscesse o non lo possedesse lo consiglio vivamente, il passo passo delle sorelle Simili non permette di sbagliare e le ricette riescono eccome 😉 molto semplici nel loro spiegare, ricette perfette, senza troppi ingredienti strani o alla moda.
Ve ne ho già proposte diverse, ma ho in programma di provarne ancora tante altre.
L’impasto è diretto, quindi in 3 ora massimo avrete il pane in tavola. Ovviamente si può ridurre il lievito ed aumentare i tempi di lievitazione. La ricetta originale del Biove prevede l’uso dello strutto, questo può essere sostituito anche da un buon olio extravergine di oliva delicato. Per la formatura vi consiglio di andare a vedere il video su Vivalafocaccia.
Che dire, viva il pane fatto in casa e buona settimana a tutti!!!
Pane Biove delle Simili
Ingredienti per 2 pagnotte
500 g farina 00
280 g acqua
18 g Lievito di Birra (o 6 g di lievito secco)
5 g di malto (o miele)
20 g di strutto (o olio extra vergine)
8 g sale
Procedimento
Fate la fontana, amalgamate al centro tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto morbido, ma non appiccicoso.
Lavorate e battete per 10 minuti a mano o se preferite con una planetaria. Coprite e fate lievitare per 20 minuti.
Sgonfiamo rimpastando e arrotondiamo. Sul piano infarinato stendiamo con il mattarello fino a farne un’ovale. Cerchiamo di dare forma rettangolare e arrotoliamo stretto nel senso del lato lungo per avere così un cordone. Stendiamo con il mattarello per avere una striscia lunga, larga circa 6 cm. Arrotolare la striscia partendo dal lato corto nella sua lunghezza, tenendo le dita sui lati per impedire che si allarghi troppo e si formino delle punte non volute. Dobbiamo ottenere un rotolo uniforme con la chiusura sotto.
Appoggiare sul piano un canovaccio molto infarinato, e disporre su quest’ultimo il pezzo appena formato con la chiusura sotto e il lato dove si vedono le spire arrotolate appoggiate contro due pacchi di farina. Sollevare il canovaccio perchè il pane non tocchi i pacchi di farina.
Coprire con un canovaccio e lasciare lievitare 30-40 minuti. Sollevate delicatamente, e tagliate a metà con una spatola di plastica, appoggiateli su una pala (se usate la pietra per cuocerli) o su una teglia se usate quella con il taglio verso l’alto. Incidete, in corrispondenza del taglio, con una lametta, a circa un centimetro di profondità.
Infornate a 200° per 25-30 minuti . Se usate la pietra accendete il forno con la pietra per tempo, ci vorrà un po’ per scaldare bene la pietra. Fate raffreddare su una griglia.
Susanna says
Cara Elena hai descritto perfettamente la gioia di godere di certi profumi e fragranze UNICI ! E’ bellissimo e decisamente invitante il tuo pane caldo, Posso solo immaginare quanto profumasse di buono la tua cucina ieri.
Ho prontamente preso nota del libro che citi e son certa mi tornerà utile 😉
Un abbraccio e buon inizio di settimana
Susanna
Elena Gnani says
E’ un libro vecchio stile, senza foto strepitose, ma fidati che le ricette sono tutte super garantite. Avresti dovuto conoscere le sorelle Simili, mi ricordavano le mie nonne. Simpatiche e proprio semplicissime anche se in verità erano famosissime
tizi says
mangiavo spesso questo tipo di pane da bambina, ha un sapore e una consistenza che mi ricordano la mia infanzia! a te è venuto spettacolare… del resto le Simili sono una garanzia e tu sei sempre bravissima con i lievitati. complimenti di cuore e buon lunedì cara!
Elena Gnani says
anche io torno bambina quando mangio questo pane. Il pane della mia infanzia
ipasticciditerry says
Sai quanto sono d’accordo con te! Pane è casa, famiglia, è calore, è ricordi di profumi e gesti lontani. Bellissima la tua biove. E’ un pò che non preparo il pane in casa. Ora ho la testa altrove e mi sono data al lavoro a maglia e uncinetto. Qua fa già freddo. Buona settimana
Elena Gnani says
Ho letto, brava fai bene a fare i lavoretti per la bimba in arrivo. Sono felicissima pe voi
LaRicciaInCucina says
Mamma mia che bello ciccotto che ti è venuto questo pane! E’ proprio venuto bello, bravissima e chissà che profumo.
Buona settimana. Un abbraccio
Elena Gnani says
si ho fatto una pagnottona ma si possono fare anche dei paninetti. E’ un pane un po’ vecchio stile, niente alveoli giganti o farine alternative. Il pane bianco della mia infanzia
notedicioccolato says
Che bella pagnottona sister. Non ho mai assaggiato questo tipo di pane, lo conosco solo di nome ma ha un aspetto davvero invitante. Quella mollica sembra soffice come quella di una brioche 🙂 Un bacione, buona settimana
Elena Gnani says
E’ un pane un po’ vecchio stile, niente alveoli giganti o farine alternative. Il pane bianco della mia infanzia
Serena says
che bello questo pane Elena. Il tipo Biove non lo conosco sai? grazie per averlo condiviso, confermo che ti è venuto benissimo, complimenti.
Elena Gnani says
è un pane tipico di questa zona, anche se credo che sia stato “inventato” in Piemonte
Mile says
Elena! Che bel pane ti è venuto ? Quel libro ce l’ho e condivido pienamente il tuo punto di vista : è una certezza. Buona settimana cara Elena!
Elena Gnani says
le Simili erano troppo forti. E poi avevano l’esperienza dei panettieri
CLAUDIA says
Bè dai.. un bel pane veloce.. ed è bellissimo da vedere!! bacioni
Elena Gnani says
si è veloce, ma si può anche ridurre il lievito e fare una lunga lievitazione
Milena G. says
Il tuo pane è spettacolare e ti è riuscito veramente bene! Complimenti.
Elena Gnani says
Grazie Milena. Si in effetti ha stupito anche me. Chissà, miracolo 😉
Alice says
Non ho mai assaggiato questo tipo di pane m ala tua pagnotta è una meraviglia!
baci
Alice
Elena Gnani says
é il pane comune di una volta, come si trovava nei forni quando ero piccola. Crosta croccante e mollica soffice. Mi fa tornare bambina
zia Consu says
Come ben sai, adoro fare il pane in casa e il tuo ha un aspetto fantastico! Anche l’interno sempre ottimo per accogliere quella brillante confettura! Bravissima e continua con questa buona abitudine ^_^
Elena Gnani says
non è un pane a lunga lievitazione e con grandi alveoli, è il classico pane comune dalla crosta croccante e la mollica molto soffice. Qua dalle mie parti è un classico
speedy70 says
Bello e ottimo questo pane, complimenti!!!!
Elena Gnani says
Grazie Simona. Buona settimana
edvige says
Buonooooo ma dribblo, ma passo pe run saluto e abbraccio. Buona giornata.
Federica says
Stupendo ?è da molto che non lo faccio mi hai fatto venire voglia?
Mary Vischetti says
Hai proprio ragione Elena, il pane è casa, calore, famiglia e nutrimento. Quanto mi piacerebbe cimentarmi…Ho un po’ di timore. Questa pagnotta è strepitosa, scoppia di salute e di bontà! Bravissima sempre!
Bacioni,
Mary
Mary Vischetti says
Hai proprio ragione Elena, il pane è casa, calore, famiglia e nutrimento. Quanto mi piacerebbe cimentarmi…Ho un po’ di timore però… Questa pagnotta è strepitosa, scoppia di salute e di bontà! Bravissima sempre!
Bacioni,
Mary
Laura De Vincentis says
Il biove delle Simili è da tantissimo che non lo faccio! A vedere le foto della tua meraviglia mi sa che se questo fine settimana sarà di pioggia io rimetto le mani in pasta. Un bacio
Elena Gnani says
Alla fine ci concentriamo un po’ tutte su ricette originali, pani con farine strane, lievitazioni super lente, altissime idratazioni, e ci dimentichiamo delle vecchie ricette di una volta. Come questo pane, che è il pane che noi chiamavamo “comune” di quando io ero piccola. Anche queste ricette vanno recuperate e tramandate
Annalisa - Lemon Blu says
Elena, tu sei la regina della panificazione! Sforni un capolavoro dopo l’altro, sono tutte ricette bellissime. Non sono brava come te ma ci proverò!
Gunther says
Magnifico, la foto da solo basta a rendere l’idea, un gran pane grazie per averlo proposto, so che lo strutto oggi non apprezzato mentre una volta si usava tantissimo ma proverei entrambe le versione con olio e con strutto
Gloria Roa Baker says
Che bellisima recetta Elena!! looks wonderful!!
Elena Gnani says
Grazie Gloria, sei sempre un tesoro
Rosa says
Mi piace molto che ti è venuto! È bellissimo! Brava, brava, brava ?
Sabrina says
E’ bellissismo questo pane Elena!
Elena Gnani says
Grazie Sabrina, provalo perchè è particolare. E anche facile da fare