Buon lunedì a tutti con questo filone integrale alla farina d’orzo. Come va la vostra clausura? Devo dire che a parte la tristezza per le vittime e la preoccupazione lo stare in casa non mi pesa affatto. Io sto bene a casa, leggo, guardo un po’ la TV, lavoro un po’ al PC e faccio pian piano quelle pulizie che rimandavo da troppo tempo. La cosa che mi stressa di più è andare a fare la spesa…troppa fila…estenuante. Quindi mi sono prefissata di andarci solo una volta ogni due settimane. Ma una cosa a cui non posso rinunciare a che mi piace avere fresco è il pane.
In verità non compravo pane già da tanto tempo, ben prima che succedesse tutto questo. Mi piace impastare, mi rilassa tantissimo, mi piace sentire il glutine formarsi sotto le mani mentre impasto, mi emoziona vedere l’impasto lievitare, mi piace il profumo meraviglioso che si sprigiona dal forno, il croc della crosta fragrante. Avrei anche la planetaria ma alla fine impasto sempre a mano, mi trovo meglio perchè sento con le mani l’impasto e capisco se c’è bisogno di dare qualche altra piega o se è giunto il momento di farlo riposare.
Ho visto che la clausura ha indotto molti a darsi alla panificazione, quindi ho pensato di condividere con voi la ricetta di questo filone integrale alla farina d’orzo che ho fatto ieri.
L’impasto è molto semplice da realizzare anche a mano, si parte alcune ore prima con il preimpasto poolish, che permette di realizzare qualsiasi tipo di impasto, crea pani dal gusto molto marcato e profumato, la cui fragranza dura più a lungo. Il poolish si presenta come un composto semi liquido e viene preparata miscelando acqua e farina in pari quantità. La dose del lievito varia in funzione del tempo di fermentazione che può andare alle 3 alle 24 ore.
Questo filone ha la mollica bella areata con un delizioso retrogusto di orzo e la crosta croccante. Ultimamente mi è presa la fissa della farina d’orzo per quel suo gusto di caffè che regala. L’ho provata nei dolci e volevo provarla anche in un lievitato salato. Per la ricetta ho preso spunto da questa di Adriano che seguo da anni, ma ho cambiato le farine e omesso lo strutto.
Ora vi saluto, vado a fare colazione con due fette di questo filone con formaggio spalmabile e amarene. Una goduria 😀
Filone integrale alla farina d’orzo
Ingredienti
per il poolish
250 g di farina manitoba
250 ml di acqua a temperatura ambiente
0,5 g di lievito di birra fresco
per l’impasto
150 g di farina integrale macinata a pietra
100 g di farina d’orzo
125 ml di acqua a temperatura ambiente (circa)
5 g di sale
3 g di lievito di birra fresco
1 cucchiaino di malto o miele
Procedimento
La sera prima preparate il poolish semplicemente mescolando la farina con il lievito e l’acqua, coprite con la pellicola e fate maturare a 23°c per 12 ore.
In una ciotola ben unta versate il poolish, il malto, il lievito sciolto nell’acqua e lavorate con un cucchiaio. Unite le farine e impastate velocemente con la mano unta. Dopo qualche giro unite il sale, lavorate fino ad incordatura. Lavoratelo con la mano unta per pochi minuti fino a renderlo elastico. Coprite la ciotola con la pellicola e fate riposare l’impasto per 40 minuti dentro il forno spento, ma con la lucina accesa.
Riprendete l’impasto e fate una piega a portafoglio portando il lembo sinistro dell’impasto verso il centro, e poi quello destro. Coprite nuovamente la ciotola con una pellicola e lasciate proseguire la lievitazione per un’altra mezz’ora.
Riprendete l’impasto, giratelo di 90° e fate un’altra piega a portafoglio. Ricoprite con la pellicola e lasciate riposare come indicato sopra e ripetete le pieghe per altre 2 volte, per un totale di 4 pieghe a distanza di 30 minuti l’una dall’altra. Per vedere le foto dei passaggi potete guardare qua. Alla fine lasciate lievitare fino al raddoppio.
Ribaltate l’impasto su un piano ben infarinato e pressatelo delicatamente con le dita e formate un rettangolo, date un giro di pieghe, cioè: piegate il vostro impasto come se fosse un tovagliolo, piegando un lato dell’impasto fino al centro e ripiegando l’altro sopra, poi si gira a 90° e si ripete il passaggio. Le pieghe sono fondamentali per ottenere un pane più voluminose e ricco di alveolature, coprite a campana e fate riposare per 30 minuti.
Pressate leggermente l’impasto e date la forma di filone piegando prima i due angoli estremi della pasta e si arrotola formando un salsicciotto, adagiatelo su una placca rivestita con della carta da forno e fate lievitare per un’oretta in un luogo caldo.
Infornate a 220 °c. per 10 minuti, dopodiché continuate la cottura a 180° per altri 20/25 minuti fino a che battendo sul fondo non sentito un suono sordo.
CLAUDIA says
A me pesa un bel pò.. prima amanvo starmene a casa nel w.e… ma perchè la settimana lavoravo e con i mezzi e le ore per tornare a casa.. mi stancavo parecchio.. ma adesso! non esco nemmeno per la spesa.. esce Ric.. quindi la voglia di farmi 4 passi all’aria è tanta.. ma che tocca fare? Vabbè.. Buonissimo e bellissima l’alveolatura del tuo pane.. ottimissimo risultato! 😀 baci e buona settimana.. nonostante tutto!
Elena Gnani says
Dai che prima o poi vedremo anche la fine di questo tunnel. Bisogna sempre pensare positivo e non farsi prendere dallo sconforto
Ipasticciditerry says
Anche io sto bene a casa, ho tante passioni e hobby e non mi annoio di certo. Però ti devo dire che questo stato di angoscia mi vieta di essere serena e spesso mi fa passare la voglia di fare … noi viviamo confinati in casa e siamo organizzati anche con la spesa a casa. Per ora si sopravvive e noi tutti, intendo la mia numerosa famiglia, stiamo tutti bene. Anche io panifico ogni due o tre giorni ma lo facevo anche prima. Ottimo il tuo pane. A me piace la farina di orzo ma a mio marito no. La riconosce anche solo dal colore del pane … ti raccomando, stai attenta quando esci. Un abbraccio
Elena Gnani says
Si hai ragione la preoccupazione rende tutto più difficile, anche lo stare a casa che prima era così rilassante e desiderabile. Anche io non ho tanta voglia di cucinare, devo dire che ultimamente mi diverto solo a panificare, ho ridotto anche la produzione di dolci
Enza says
Ottimo il tuo pane!!
neanche a me pesa stare in casa ma a volte necessita uscire per seri problemi,speriamo finisca presto
intanto come te mi dedico ad impastare….
un abbraccio
Elena Gnani says
Io devo uscire per andare a lavorare ma sarei più contenta di stare a casa. Già il supermercato mi spaventa un sacco…
edvige says
Ciaoo cara un caro saluto e stai attenta visto che devi uscire mi raccomando. Un abbraccio forte.
Elena Gnani says
Grazie Edvige, si devo uscire ma per fortuna al lavoro c’è pochissima gente quindi non ho problemi di distanza. Grazie mille e buona settimana
gloria Roa Baker says
bellisimo paninii Elena, Un abbraccio cara!
Elena Gnani says
Grazie Gloria. Come va da voi?
Serena says
Non mi sono mi cimentata seriamente con panificazione e amamiro molto i risultati come il tuo, è bellissimo Elena.Io sto lavorando in smart working per cui non so se riuscirò a cimentarmi, mi godo con la vista i vostri. Un saluto
Elena Gnani says
Beh magari puoi provare nel weekend. Anche io lavoro durante la settimana, e non in smart working purtroppo. Alla fine non è così difficile ottenere un buon pane
Mile says
In effetti neanche a me pesa restare a casa. Quello che mi pesa è non avere una scadenza. E mi chiedo se, in assenza di vaccino, restare a casa possa essere la cura anche nel lungo periodo…
Intanto apprezzo e riscopro anche le lievitazioni. Tu mi hai fatto scoprire la farina d’orzo che mi incuriosisce tantissimo. Magari mi cimento anche io in futuro, tutto sta fare la spesa…?
Elena Gnani says
Purtroppo mi sa che nel lungo periodo se non si trova qualcosa finiremo per arrivare all’iimmunità di gregge di Jonson. La farina d’orzo è una scoperta recente anche per me e me ne sono innamorata appena ho sentito il gusto di caffè che dona alle cose.
Tatiana Bruni says
Io questa clausura la adoro, per me è un quid plus che sto sfruttando al meglio: ho fatto un decluttering casalingo che manco te lo immagini, ho preso in mano i lievitati fronteggiando con fantasia e coraggio la mancanza di lievito nei supermercati e sto lavorando da casa… mi piace un sacco! E oggi ho mollato le fatiche dei grandi lavori di casa per tornare un po’ tra voi e per vedere quante cose belle avete messo in tavola 🙂
Un abbraccio forte forte e senza metro di distanza!
Elena Gnani says
Beh è bello sentire qualcuno positivo che non si lamenta. Anche io la penso un po’ come te, tutti a lamentarsi che sembra siano frustati. Cavoli ti chiedono solo di stare in casa, dove si sta benissimo, mica di andare al fronte
sabrina says
Non sono abituata alle restrizioni, non mi piace sentimi costretta, e non mi piace sentire addosso questa sensazione di mancanza….si, perchè sembra mi manchi sempre qualcosa……
Si, lo so, dobbiamo, è necessario, è per il bene comune, passerà…..
Dentro sbuffo, e tanto, ma fortuna lo gnomolo che mi strappa sorrisi e risate, lui che è l’unico invece a godere di questa prigionia concedendosi dormite fuori dal comune, adottando il pigiama come unico indumento, organizzando lo studio con i suoi tempi e spazi….e poi lui è proprio un pantofolaio, c’è da dirlo!!
Quindi io si, dentro sbuffo, ma cerco di guardare i lati positivi in tutto questo: la natura ad esempio si sta riappropriando dei propri spazi (son tornate anche le volpi a scorrazzare nei campi!!) , l’aria è fine e leggera che sembra di stare in alta montagna, io posso ritagliarmi finalmente dei momenti per passare a salutarvi sul blog, riesco a leggermi con calma le tue ricette sempore fantastiche, e poi si:cucina come non mai!!
Chiudo la parentesi clausura e torno al tuo pane cercando di riassumere quello che penso in un’unica parola: FA-VO-LO-SO!!!
Un abbraccio grande Ele, e spero di aver presto la possibilità di farlo di persona!
Elena Gnani says
Si alla fine si sta bene a casa ma credo che il problema si il malessere e la preoccupazione. L’importante è non trasmetterla ai bimbi in modo che comunque trascorrano il tempo nella maniera più rilassata possibile. Io ingrasserò dieci chili a furia di cucinare tutti i giorni sia a pranzo che a cena ma non me ne faccio problemi. Un bacione tesoro
LAURA CARRARO says
Troppa tristezza, troppa incertezza e tanta paura del presente e anche del futuro, per godere del lato positivo dello stare a casa ……….. speriamo che tutto si risolva in bene.
Meraviglioso il tuo pane, una coccola che scalda il cuore!!!
Un forte abbraccio
Elena Gnani says
si speriamo che si risolva presto. C’è troppa preoccupazione e tristezza
speedy70 says
Un pane perfetto, complimenti!!!
Elena Gnani says
Grazie Simona, un bacione
El bocado de la huerta says
Se ve fabuloso tu pan-
1 saludito
SUSANNA says
Elena cara, te lo giuro,: mentre vedevo la foto di questo filone croccante, allucinavo il profumo e il gusto del pane caldo e leggendo il procedimento…un’acquolina in bocca!
Si proverò anche io a fare del pane, non perchè abbia troppo tempo che non so come impiegare (anzi!) ma proprio per la gioia di cimentarmi in un qualcosa che una volta era “normale”.
Grazie della ricetta.
Un grande abbraccio Susanna
Elena Gnani says
Il profumo del pane appena sfornato è davvero una meraviglia, ti rimette in pace con la vita. Alla fine non ci vuole tanto tempo “vero”, è più il tempo della lievitazione. Tra una pulita e l’altra puoi fare le varie lievitazioni
fimère says
excellent pain je t’en piquerai une tranche
bonne soirée
Federica says
Ciao che dire la situazione è molto brutta, speriamo che passi in fretta. ma chissà…
Il tuo pane mi strapiace, me lo segno da provare, grazie un abbraccio buon we
zia Consu says
Anch’io sto soffrendo ad andare a fare la spesa e come te cerco di limitare a 1 volta ogni 20 giorni. Con i miei spazi così risicati non è semplice ma ci provo ^_*
Bellissimo il tuo pane, ha un’alveolatura perfetta! Complimenti!
Cristina says
Meraviglioso questo pane, credo che lo proverò!! la cucina aiuta a distogliere la mente dalla realtà terribile che stiamo vivendo….un grande abbraccio…
Gunther says
Sai sempre lavorare i pani molto bene è sempre un piacere seguire le tue ricette
Elena Gnani says
Grazie. Sperimento molto, a volte con riuscite migliori a volte un po’ meno 😉
Cristina says
Nemmeno a me pesa stare a casa. Per dirla tutta: ci sto proprio bene e anche per le mie traversie lavorative avevo bisogno di mettere in quarantena anche i pensieri. Anch’io sto panificando. A mani no, non sono così abile. Questo pane è stupendo. chissà se riuscirò a replicarlo così bene
Elena Gnani says
ti dirò che se non lo faccio a mano non riesco a capire se l’impasto si è incordato. Alla fine basta dare un paio di pieghe a libro, non è difficile