E siamo arrivati alla seconda puntata del viaggio. Preparatevi perché vi toccheranno un sacco di foto, è stato molto difficile fare una scelta. Ma prima di partire con il viaggio forse è meglio che mi spieghi meglio riguardo al cibo, forse non sono stata molto chiara.
Anche in Cina ci sono tanti ristoranti eleganti e raffinati dove si mangia benissimo, non è che sono tutte bettole. Ci sono piatti deliziosi come l’anatra laccata o i Dim Sum, che sono piccoli assaggi di varie pietanze, un po’ tipo le tapas spagnole. Ho mangiato dei ravioli alla piastra che erano una bomba.
Non ho foto dei locali più carini perché mi sono vergognata, mi guardavano tutti come se fossi una pazza. Invece ho fotografato quello che noi definiremmo lo street food, i famosi spiedini. Per chi me lo ho chiesta, NO non ho provato gli spiedini di bagarozzi, non ne ho avuto il coraggio. Però un collega mi ha detto una cosa che mi ha fatto molto pensare che è stata “Beh ma voi mangiate i gamberetti che non sono poi tanto diversi, hanno sempre un guscio duro e l’interno carnoso”. In effetti c’è un fondo di verità 😉
Sul perché non possano toccare il cibo con le mani, non ne so la ragione. Credo che sia considerato maleducato, infatti è permesso solo ai bimbi che devono ancora imparare ad usare bene le bacchette. Ovviamente in Cina vi potete scordare tutte quelle cose che richiedono l’uso del coltello, quindi ad esempio non troverete mai la bistecca, o magari l’hamburger. Il pesce invece può essere servito anche tutto intero, perchè essendo di solito molto tenero si riesce a staccarne dei pezzi con le bacchette.
Ma a parte il cibo, c’è una cosa dove i cinesi sono davvero oltre. Le sale da thè!! sono una cosa da lasciarci veramente il cuore, dei luoghi quasi magici. Luci soffuse, pareti in legno, tavolini bassi. Non c’è che dire, con la ceramica i cinesi ci sanno fare. E le teiere…mamma mia che spettacolo!
Ma veniamo alle mete di oggi. La prima che voglio mostravi è la città di Hangzhou, che dista circa 150 km da Shanghai.
Arrivarci è stato un incubo. Sembrava tutto semplice, dall’aeroporto di Shanghai prendi la metro per raggiungere la stazione centrale, prendi il treno veloce e sei a posto.
La realtà è stata molto più complicata. Prendi la metro: OK fatto. 2 (si proprio DUE) ore di metro per arrivare in stazione. Non vi dico cosa sia la stazione centrale di Shanghai, mai vista una stazione così grande, peggio dell’aeroporto di Chicago che è il più grande al mondo. Ma fin qui sarebbe anche stato facile.
Poi arriva il primo problema, fare il biglietto. Tu straniero non puoi usare le macchinette (che sarebbero anche in inglese) perché per usare le macchinette devi avere la carta d’identità cinese. Quindi tu straniero devi andare allo sportello dove nessuno sa una parola di inglese. Allora scrivi su un foglietto dove devi andare. E poi comincia la comica di gesti incomprensibili che cercano di chiederti se vuoi il biglietto per oggi o domani, e che classe scegli, e il passaporto. Si per fare i biglietti ci vuole il passaporto, il grande fratello cinese vuole sapere sempre dove sei!!
Dopo la grande sudata per essere riuscita a comprare il biglietto cerchi il binario, e li comincia il delirio. Tutti, dico proprio tutti, i cartelloni sono solo in cinese, e anche il biglietto è completamente in cinese quindi non si capisce binario, orario, carrozza, posto a sedere. Vi assicuro che ho impiegato più di un’ora a trovare questo maledetto treno, e io sono una piuttosto “scafata” che via tanto da sola. Ho girato come una cretina per quell’aeroporto maledetto >:-(
Essendo stata la meta principale del viaggio ho avuto la possibilità di vederla bene e devo dire che è davvero una bellissima città. Anche piuttosto ricca, infatti qui non troverete le bettole che si vedono a Shanghai. Proprio bella. Persino Marco Polo nel Milione la descrive come la città più bella della Cina.
Le cose che non potete proprio perdervi se andate ad Hangzhou sono sicuramente il West Lake e la zona chiamata Fei Lai Feng. Il lago è una famosa meta di turismo per i cinesi, è infatti considerato un prototipo di bellezza paesaggistica ed è citato in innumerevoli testi di poeti cinesi. La leggenda narra che sia stato generato dalla caduta di una perla della Via lattea. Preparatevi a dover combattere con frotte di cinesi maleducati (si i cinesi hanno un’educazione per noi europei un tantino fastidiosa). Comunque il lago merita, non c’è che dire. Purtroppo il tempo era bruttino quindi le foto sono venute tutte un po’ grigine.
La cosa che invece mi ha davvero conquistata è stata la collina accanto al lago, nota come Fei Lai Feng. E’ una zona quasi magica, si ha l’impressione netta di essere riportai indietro nel tempo di mille anni; case di legno immerse nel verde, e tanto tanto silenzio. Un posto stupendo.
In quest’area si trovano ben sette templi buddisti sparsi per la collina, tra cui uno dei più noti in Cina, il Tempio Lingyin. Il mio consiglio è di evitarlo, davvero troppa gente, e invece di visitare gli altri attorno. Sono molto più scenici perché si arrampicano su per la collina e molto meno frequentati dai turisti. L’atmosfera è proprio tutta un’altra cosa.
Nella stessa area si trova anche il Fei Lai Feng (Picco che Volò da Lontano), un piccolo monte che prende il suo nome da un monaco indiano che affermò che il monte volò in Cina dall’India dato che gli ricordava un tempio della sua madrepatria. L’attrazione principale della collina sono le circa 400 sculture fatte sul calcare, alcune risalenti al X secolo. Le statue sono sistemate in maniera armonica sfruttando la conformazione naturale e le numerose nicchie della parete rocciosa. Ogni statua ha una significato simbolico particolare, legata alla posizione dei piedi e delle mani, alla forma del viso, al sorriso. Sono tutte una diversa dall’altra. Devo dire che il risultato è davvero molto scenografica.
E ora arriviamo all’ultima delle mie mete, Xitang. Fa parte di quelle che vengono chiamate le Water Town, le città costruite sui vari canali che nascono dal fiume Yangtze (il fiume azzurro), il fiume più lungo dell’Asia e il quarto per lunghezza nel mondo, che sfocia proprio nella zona di Shanghai. Si raggiunge “facilmente” in autobus (sempre nel senso che dicevamo prima 😉 ) sia da Shanghai che da Hangzhou.
L’atmosfera che offre ai visitatori è totalmente diversa rispetto a quella del trambusto cittadino delle grandi città. Xitang è davvero un mondo a parte! sentieri di ciottoli, edifici tradizionali, ponti ad arco sui canali, barche a remi che scivolano sulla superficie del fiume. Ciò che rende Xitang un luogo davvero speciale è l’infinito numero di ponti che la caratterizzano, ben 104. Sono stati costruiti durante le dinastie Ming e Qing e presentano dunque stili differenti.
Non so bene per quale ragione ma in cinesi che erano venuti in gita erano tutti vestiti nei loro abiti tradizionali. Devo dire che il risultato era piuttosto suggestivo. Immagino che amino farsi fotografare in abiti tradizionali in un luogo che sembra rimasto fermo al tempo degli imperatori Ming.
E’ davvero un posto caratteristico che merita di essere visto se ci si trova nella zona di Shanghai. Purtroppo le strette viuzze della città e la moltitudine di visitatori presenti, la rendono quasi invivibile durante il weekend. Io ci sono stata di sabato c’era davvero troppa gente. Dalle guide era inoltre dichiarata come una delle water town meno commerciali; sinceramente a me è sembrata piena di negozi e ristoranti, nonché bancarelle di cibo non ben definito e dall’odore discutibile 😉 comunque ha il suo fascino, come potete vedere dalle foto qui sotto.
Tanto per lasciarvi una nota folkloristica, le sequenze finali del film Mission Impossible III sono state proprio girate a Xitang.
Bene ora vi saluto e vi auguro buon dine settimana. Ci si rivede lunedì con una nuova ricetta!